BOLOGNA - Un torneo di basket dal nome evocativo di "Un canestro fra deserto e favelas". Si presenta così l'iniziativa solidale promossa dall'associazione El Ouali. "Quest'anno la manifestazione - afferma Ivan Lisanti, responsabile delle politiche su Diritti e integrazione della Uisp Emilia-Romagna - è giunta alla sua decima edizione e per la prima volta noi siamo coorganizzatori dell'evento. Il torneo è nato grazie ad El Ouali, associazione di solidarietà con il popolo Saharawi, che da vent'anni promuove progetti umanitari e di tutela della salute attraverso manifestazioni sportive come la 'SaharaMarathon' (corsa annuale in mezzo al deserto, ndr)". Il torneo si svolgerà nei giorni 13, 14, 20 e 27 ottobre in quattro località sparse tra Bologna e provincia. Si parte dalla palestra Mezzacasa di San Matteo Decima; secondo appuntamento a Bologna nella palestra di via Arcoveggio; poi nel palazzetto di Anzola dell'Emilia e infine a Calderara di Reno nella palestra di via Grandi.
In queste quattro giornate quali saranno le squadre protagoniste e cosa c'è in palio?
"Alla manifestazione prenderanno parte squadre di bambini di alcuni comuni dell'associazione 'Unione Terred'acqua', in particolare di Anzola dell'Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore e San Giovanni Persiceto. A ogni squadra è abbinato un progetto: uno proprio nel Sahara; un altro riguarda lo stesso comune di Crevalcore, colpito dal terremoto; un altro coinvolge Libera e prevede che una delegazione di una scuola superiore possa lavorare nelle terre confiscate alla criminalità organizzata; l'ultimo riguardante il Brasile. Tutti i progetti verranno finanziati ma quello della squadra vincitrice del torneo avrà una disponibilità di fondi maggiore. Inoltre i premiati riceveranno medaglie di ceramica fabbricate direttamente nei campi profughi d'Algeria e da lì acquistate, proprio a voler sancire lo scambio reciproco tra le nostre diverse realtà. La partita conclusiva del torneo si svolgerà, come da tradizione, tra squadre di persone in qualche modo disagiate: quest'anno si affronteranno due formazioni di basket in carrozzina".
La manifestazione dunque prevede anche una raccolta fondi?
"Il fine del torneo è duplice: da un lato dare visibilità a determinati problemi sociali, dall'altro fornire un aiuto concreto. I comuni interessati sostengono la manifestazione anche mettendo a disposizione alcune palestre per le gare, ma al termine dell'iniziativa viene organizzata una cena sociale per raccogliere contributi che ci aiutino a rendere operativi i progetti".
Il torneo si svolge nell'ambito di "Segnali di pace". Di che iniziativa si tratta?
"È una rassegna promossa dalla provincia di Bologna dal 21 settembre al 31 ottobre, mese appunto della pace. A questo proposito vorrei ricordare i nomi di quelli a cui è dedicata l'iniziativa: Gigi Pasquali, Emanuel Grassi e Fatma Labid, tutte persone che hanno combattuto le ingiustizie in Italia e nel mondo. La nostra manifestazione si inserisce nello spirito di questa rassegna cercando di far coesistere spirito di gioco e competizione, e soprattutto provando a dare risposte concrete ai più diversi problemi delle realtà vicine e lontane, come appunto il deserto e le favelas. Infine vorrei ringraziare Denis Nicoli, un volontario che con lavoro e dedizione ha reso possibile tutto questo".